Marco De Vincenzo, Sabato de Sarno e Pharell Williams, i nuovi volti di grandi marchi.
Si sa che a capo dei brand, la macchina che fa andare avanti il processo di creatività e che sforna idee per le passerelle è il direttore creativo.
Ultimamente diversi sono stati i cambi di direzione artistica. A partire dalla fine dello scorso anno il primo annuncio arriva da Etro. Il brand fondato nel 1968 da Gerolamo Etro, controllata oggi dal fondo di private equity “L Catterton“, annuncia la direzione artistica delle collezioni donna, uomo ed home di Marco de Vincenzo. Siciliano di origini, di Messina per la precisione, De Vincenzo debutta alla Milano Fashion Week del settembre 2022 con la collezione Primavera/Estate 2023.

Dopo aver conseguito il diploma all’Istituto Europeo di Design di Roma nel 2000, la sua carriera inizia con l’ingresso alla Maison Fendi collaborando a lungo allo sviluppo delle linee accessori. Nel 2009, invece, lancia il suo omonimo marchio di prêt-à-porter femminile. Una decisione che ha fatto sì che il suo imprescindibile approccio tattile (espresso attraverso la sperimentazione di texture e tessuti) al concetto di moda, fosse ancor più apprezzato dagli addetti ai lavori.
Questi due valori (sensibilità tessile e accessori) sono le parole chiave su cui Etro stesso punta affidando la direzione a Marco De Vincenzo, affiancato da Veronica, Kean e Jacopo Etro.
Grazie alla sua sensibilità per colori, stampe e tessuti, siamo sicuri che Marco saprà interpretare al meglio lo straordinario heritage di Etro con nuove declinazioni per le diverse collezioni del brand.

Dopo il grande rumore riguardo l’addio di Alessandro Michele per Gucci, la direzione artistica è passata a Sabato de Sarno che debutterà nella MFW che si terrà a settembre 2023.
Kering e la Maison stessa annunciano la nuova scelta tramite social “prelevandolo” dalla linea pret-a-porter di Valentino e assegnandogli le collezioni uomo, donna, pelletteria, accessori e lifestyle. Anche il suo percorso vede un approfondimento del Made in Italy attraverso grandi nomi della moda (Prada, Dolce e Gabbana e infine Valentino), che lo rendono una scelta perfetta per la Maison Gucci.
Egli stesso si dice “profondamente onorato di assumere il ruolo di direttore creativo di Gucci. Sono orgoglioso di entrare a far parte di una casa con una storia e un patrimonio straordinari, che nel corso degli anni ha saputo accogliere e custodire valori in cui credo. Sono emozionato ed entusiasta di dare il mio contributo al brand attraverso la mia visione creativa”.

Fresco di nomina è, con grande stupore di tutti, l’artista hip hop Pharell Williams per la linea uomo di Louis Vuitton. Dopo la morte di Virgil Abloh, sarà proprio il cantante a sostituirlo e a fare il suo debutto il prossimo giugno durante la settimana della moda di Parigi.
Pharell Williams, già imprenditore della moda streetwear, è la conferma che Vuitton crede nel potere dello star power e l’estetica della moda di strada per sostenere la crescita della sua linea uomo nel “dopo-Abloh”.
“Sono lieto di dargli il benvenuto nella sua nuova casa“, afferma il CEO Pietro Beccari: “La sua visione creativa oltre la moda guiderà senza dubbio Louis Vuitton verso un capitolo nuovo molto eccitante“.
Tre nuovi direttori creativi alle redini di tre importanti brand, caratterizzati da particolari tratti distintivi.
Ma la scelta non è stata da tutti condivisa. Sebbene i curricula di tutti e tre i nuovi direttori artistici risultino più che competenti, sul web si è scatenata una bufera riguardo alla questione di inclusività e “genderwashing”. (Qui un articolo su moda e inclusione)

“Uomo”, “cisgender”, “omosessuale”, “bianco e di bell’aspetto”, questi sono solo alcuni dei commenti relativi a Sabato de Sarno. Ci si chiede come mai un colosso come Gucci portatore di inclusività e di fluidità di genere, faccia delle scelte poco coerenti con quanto sostiene.
Così come anche l’esclusione, ancora una volta, di direzioni femminili, come se queste non esistessero (eppure ci sono!). Anche la scelta stessa di Pharrel Williams, a discapito di talenti poco noti nel campo della moda, è stata considerata “Una questione di marketing”, come si legge tra i vari commenti su Twitter.
A parer del popolo, la moda continua ad inciampare nelle scelte. Non ci resta che osservare l’operato prima di poter giudicare la nuova direzione artistica e dunque, ci si vede alla Paris Fashion Week e alla Milano Fashion Week, per capire se ne è valsa la pena far aspettare altri talenti femminili e non.
Recent Comments